A cura di Alessia Colucci – Consigliere diocesano
Ogni giorno, in quanto cristiani ma ancora prima come donne e uomini che abitano questa Terra, siamo chiamati a tutelarla e a prenderci cura della nostra casa comune.
Mai come negli ultimi decenni siamo stati chiamati in causa, in primis dai patriarchi della nostra Chiesa, a sentirci parte attiva del presente e del futuro, partendo proprio dal comprendere e proteggere la nostra “sorella Terra”. Prendersene cura significa avere a cuore ogni angolo della Terra e ogni donna, uomo, bambino che su essa vive.
Questo anno ha sicuramente messo a dura prova ognuno di noi, ha sconvolto il nostro equilibrio, le nostre certezze, portando scompiglio in ogni parte del mondo.
«…l’essere umano è una creatura di questo mondo, che ha diritto a vivere e ad essere felice, e inoltre ha una speciale dignità…».
LAUDATO SI’ 43
La salute è un diritto fondamentale per ogni essere umano, per questo la condizione di pericolo e rischio, vissuta dallo scorso 2020, a causa del Covid-19, è fonte di preoccupazione per ognuno di noi, poiché ogni vita è sacra e deve essere salvaguardata, non solo dai governi dei nostri Paesi, ma anche da ciascun cittadino di questo mondo. Ripensare, non tanto ai numeri quanto ai volti di tutti i genitori, figli, nonni, amici, compagni che in questo periodo sono mancati all’affetto dei cari, sconvolge i nostri cuori.
In un tempo in cui i rapporti sociali sono fonte di preoccupazione, e di contagio riferendoci alla situazione pandemica che viviamo, abbiamo riscoperto l’essenzialità dei gesti di affetto, ognuno di noi ha pensato con malinconia al poter finalmente di nuovo ricevere e dare un abbraccio, un bacio, una carezza.
Parlando, poi, di dignità dell’essere umano è impossibile non collegarci alla crisi lavorativa causata da questa pandemia.
«…Il lavoro è una necessità, è parte del senso della vita su questa terra, via di maturazione, di sviluppo umano e di realizzazione personale…».
LAUDATO SI’ 128
Ogni essere umano ha diritto a mantenere la propria dignità, tramite un lavoro che gli permetta di mantenere sé stesso e la sua famiglia, ma anche di poter raggiungere la realizzazione personale. In questi mesi per troppe donne e per troppi uomini è venuto a mancare tutto questo. È importante che ciascuno possa ricostruire la propria dimensione il prima possibile, nel rispetto delle norme e di ciascuna vita.
Queste condizioni hanno portato ad un aumento della povertà per molti, causando ancora più disparità e iniquità nel mondo.
«… un vero approccio ecologico diventa sempre un approccio sociale, che deve integrare la giustizia nelle discussioni sull’ambiente, per ascoltare tanto il grido della terra quanto il grido dei poveri… ».
LAUDATO SI’ 49
Se vogliamo rispondere al grido di aiuto che la nostra sorella Terra ci fa pervenire è essenziale rispondere alle esigenze di ogni uomo, curare i bisogni di tutti eliminando ogni ostacolo che si trovi sulla strada per la totale realizzazione di ciascuno.
«…La sfida urgente di proteggere la nostra casa comune comprende la preoccupazione di unire tutta la famiglia umana…L’umanità ha ancora la capacità di collaborare per costruire la nostra casa comune…».
LAUDATO SI’13
La preoccupazione comune, che in questi mesi ci ha unito nell’affrontare la situazione pandemica, ha sottolineato la necessità di una cooperazione tra tutti gli esseri umani. La parola chiave è certamente corresponsabilità. È in questo che oggi, nella Giornata Mondiale della Terra, riponiamo la nostra speranza.
Non lasciamo che nulla in questo mondo ci risulti indifferente.
«Rivolgo un invito urgente a rinnovare il dialogo sul modo in cui stiamo costruendo il futuro del pianeta. Abbiamo bisogno di un confronto che ci unisca tutti, perché la sfida ambientale che viviamo, e le sue radici umane, ci riguardano e ci toccano tutti. Il movimento ecologico mondiale ha già percorso un lungo e ricco cammino, e ha dato vita a numerose aggregazioni di cittadini che hanno favorito una presa di coscienza. Purtroppo, molti sforzi per cercare soluzioni concrete alla crisi ambientale sono spesso frustrati non solo dal rifiuto dei potenti, ma anche dal disinteresse degli altri. Gli atteggiamenti che ostacolano le vie di soluzione, anche fra i credenti, vanno dalla negazione del problema all’indifferenza, alla rassegnazione comoda, o alla fiducia cieca nelle soluzioni tecniche. Abbiamo bisogno di nuova solidarietà universale. Come hanno detto i Vescovi del Sudafrica, “i talenti e il coinvolgimento di tutti sono necessari per riparare il danno causato dagli umani sulla creazione di Dio”. Tutti possiamo collaborare come strumenti di Dio per la cura della creazione, ognuno con la propria cultura ed esperienza, le proprie iniziative e capacità.».
LAUDATO SI’14