a cura di Alessandro Greco, delegato per l’Arcidiocesi di Taranto
Sta partendo a Trieste la cinquantesima Settimana Sociale, che da questa edizione perde il tradizionale nome di Settimana Sociale dei Cattolici Italiani per sostituirlo con quello di Settimana Sociale dei Cattolici in Italia.
L’edizione, che fa seguito a quella di Taranto che si focalizzò su temi ambientali, avrà al centro un argomento quanto mai attuale: quello della partecipazione democratica. La scelta di focalizzarsi su questo aspetto della vita sociale riflette un clima quanto mai complesso per le democrazie. I dati dell’affluenza alle ultime elezioni europee e amministrative (mai così bassi nella Storia della Repubblica) hanno infatti rimarcato una volta di più come non sia possibile pensare che la democrazia regga senza un’ampia, consapevole e convinta partecipazione di tutti i cittadini.
In questo, i cattolici e in special modo i laici cattolici, secondo il carisma loro proprio (come più volte ricordato, fra gli altri, da San Paolo VI), non possono restare a guardare ma devono, anzi, essere “lievito che fa fermentare la massa”.
Per sviscerare i molti aspetti di questo complesso tema, gli oltre mille delegati provenienti da quasi tutte le diocesi italiane oltre ai lavori in plenaria avranno occasione di dibattere in numerosi tavoli tematici: dall’istruzione alle nuove tecnologie, dal mondo del lavoro alla comunicazione passando per l’ambiente, i gruppi di lavoro saranno occasione di confronto, scambio di esperienze ed elaborazione di proposte.
Nell’organizzazione di questa edizione si è avuta cura di dedicare ampio spazio anche a momenti di approfondimento culturale, con spettacoli e tavole rotonde aperti non solo ai delegati, ma anche alla cittadinanza.
A sottolineare l’importanza di questa cinquantesima edizione, la presenza all’inaugurazione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e quella di Papa Francesco per la Celebrazione Eucaristica conclusiva.
La delegazione dell’Arcidiocesi di Taranto, guidata dall’Arcivescovo mons. Miniero, è composta per questa edizione da Mons. Antonio Panico, don Ezio Succa, Pietro Panzetta, Paola Casella e Alessandro Greco, che vi scrive.