A braccia aperte: la popolarità in Azione Cattolica

a cura di Angela Giungato, presidente parrocchiale Cuore Immacolato di Maria di Taranto

Secondo incontro, giovedì 28 novembre, presso il Seminario Arcivescovile, del percorso di Form Azione per i responsabili di Azione Cattolica con la relazione del delegato regionale di ACI della Puglia, Piergiorgio Mazzotta, dal titolo “A braccia aperte”. Il titolo riprende lo slogan dell’incontro di Papa Francesco del 25 Aprile 2024 con circa 100.000 aderenti all’Azione Cattolica riuniti in Piazza San Pietro in occasione della XVIII Assemblea Nazionale ed ha avuto come parola chiave” la popolarità”.

I lavori, che hanno previsto dei laboratori di riflessione e di scambio di esperienze, sono stati introdotti da un articolato contributo di Mazzotta.

L’intervento del relatore, per definire che cosa è oggi la popolarità per l’Azione Cattolica, ha fatto continuamente riferimento all’Evangelium Gaudium di Papa Francesco, alla Lumen Gentium, al progetto Formativo dell’Azione Cattolica, al documento della XVIII Assemblea nazionale.

Popolarità in Associazione è vivere nella vita di ogni giorno, cogliere il desiderio di formazione nascosto nel cuore di ogni uomo, accogliere le domande di vita delle persone per camminare insieme, accompagnare ciascuno in tutti i passaggi della vita.

Popolarità è la caratteristica di un’Associazione fatta di persone e non di leader, aperta a tutti in ogni condizione di vita ed età, coraggiosa nell’essere missionaria, evangelizzando anche da una scrivania, ma dopo essere stati in mezzo al popolo.

La popolarità in AC non è solo questione di numeri, di iniziative o di immagine, ma di mente e di cuore, perché nasce dal piacere spirituale di essere popolo e perché l’incontro con l’altro ci fa riconoscere Dio e diviene, quindi, luogo teologico.

Popolarità è, secondo le parole di Papa Francesco, assumere la forma di un poliedro, in cui confluiscono “tutte le parzialità che in esso mantengono la loro originalità. Sia l’azione pastorale sia l’azione politica cercano di raccogliere in tale poliedro il meglio di ciascuno. Lì sono inseriti i poveri, con la loro cultura, i loro progetti e le loro proprie potenzialità. Persino le persone che possono essere criticate per i loro errori, hanno qualcosa da apportare che non deve andare perduto. È l’unione dei popoli, che, nell’ordine universale, conservano la loro peculiarità; è la totalità delle persone in una società che cerca un bene comune che veramente incorpora tutti.” (EG 236). La nostra Associazione non è una zona protetta, ma ci deve essere accoglienza di tutte le persone con le proprie difficoltà.

Popolarità è per l’Azione Cattolica costruire l’unità nella diversità di età, di condizione sociale e culturale, scoprendo la dimensione profetica dell’essere popolo, ad intra mettendosi in ascolto della Parola di Dio, ad extra col servizio e la testimonianza, con l’obiettivo di far riemergere la speranza prima di tutto nel nostro cuore e poi nel cuore degli altri, insomma di essere pellegrini di speranza.

Nei laboratori sono emerse le ricchezze e i limiti dei nostri gruppi parrocchiali riguardo alla capacità di essere inclusivi e non selettivi, di collaborare e di fare rete con le altre realtà ecclesiali e civili presenti nel proprio territorio, di mettersi a servizio delle povertà e delle marginalità evidenziando un notevole sforzo che si fa perché nessuno sia escluso.

L’Azione Cattolica in FormAzione

a cura di Angela Giungato, presidente parrocchiale Cuore Immacolato di Maria

Ha preso il via domenica 27 ottobre, presso il Seminario Arcivescovile, il percorso di Form Azione per i responsabili di Azione Cattolica con la relazione del Presidente Nazionale Giuseppe Notarstefano sul tema “Atleti e portabandiera di sinodalità”. Il tema riprende la frase pronunciata da Papa Francesco nel discorso del 25 Aprile 2024 a circa 100.000 aderenti all’Azione Cattolica riuniti in Piazza San Pietro in occasione della XVIII Assemblea Nazionale ed ha come parole chiave la corresponsabilità e la sinodalità.

Diversi i punti su cui il Presidente si è soffermato con contributi e spunti di riflessione per i presenti che hanno dato vita ad un dibattito ricco ed articolato.

Ha definito la formazione un atto di responsabilità sociale, perché forma la persona integralmente; non va intesa come una fase preparatoria all’agire ma ci si forma per vivere la corresponsabilità e la sinodalità nella vita quotidiana. E’ intreccio di esperienze che ha come meta la responsabilità; ma ogni responsabilità, se autenticamente intesa, diventa corresponsabilità.

La sinodalità poi, ha continuato, nasce dal Concilio Vaticano II, che indica che lo spazio della Chiesa è il mondo. Il Papa ha voluto un Sinodo sulla sinodalità, cioè sulla capacità della Chiesa di camminare insieme al suo interno e all’esterno con gli uomini del nostro tempo. La sinodalità chiede democrazia; il Sinodo è un percorso di rinnovamento della Chiesa fedele al Vangelo ed immersa nell’oggi, nel qui ed ora con tutta la sua complessità. Un atteggiamento da sviluppare è quello dell’ascolto rispetto alla vita delle persone, ascolto che deve diventare conversazione, ridando senso alle parole, perseguendo la fraternità.

Papa Francesco, ha ricordato Notarstefano, parlò del Sinodo, prima che ai Vescovi, ai catechisti e all’Azione Cattolica definendola “palestra di sinodalità”. Ed infatti una delle caratteristiche dell’associazione è l’unitarietà, voluta da Vittorio Bachelet, che mette insieme diverse fasce d’età e diverse condizioni di vita. Inoltre l’ACI nasce dal protagonismo dei laici, vive la democraticità interna, collabora corresponsabilmente con i Vescovi e con i presbiteri, cura una formazione spirituale ed ecclesiale, cioè comunitaria. I laici di ACI si prendono cura delle persone, cioè li prendono in carico, condividono con loro il percorso di vita, sanno valorizzarne i talenti con gli strumenti della vita associativa, in cui i responsabili diventano leader della cura. Ne emerge un’associazione che sa guardare alla tradizione senza nostalgie e che sa rinnovarsi accogliendo le sfide del tempo presente.

L’identità dell’ACI oggi consiste, secondo il Presidente, soprattutto nel saper preservare i propri spazi formativi perché nella vita delle diocesi la pastorale ricerca laici formati che trova spesso nelle associazioni più strutturate. E’ stato affrontato anche il problema dei nuovi linguaggi, della mobilità e della necessità di percorsi di ricerca per i giovani, con riflessioni fatte insieme a loro, capaci di idee profonde e innovative. Insomma è emersa la necessità di un’associazione più dinamica, più disponibile a ricercare e a porsi domande più che a dare risposte. Alla fine un sogno condiviso: aggiornare sempre più l’ACI sul Concilio verso la sinodalità e la corresponsabilità.

La giornata si è arricchita della celebrazione Eucaristica, presieduta dall’Assistente Unitario Don Carmine Agresta, che, nella sua omelia, ha ripercorso il percorso sul discepolato che l’evangelista Marco ci sta facendo fare in queste domeniche e della necessità che il discepolo abbia uno sguardo nuovo dopo l’incontro col Signore, che sana i nostri insuccessi e la nostra conseguente depressione, che è lo sguardo di Dio sulla storia.

Infine assai gradita la visita fraterna ed informale del nostro Arcivescovo Mons. Ciro Miniero, che ha condiviso con i presenti il momento conviviale del pranzo.

Azione Cattolica: un anno di… formazione e condivisione

a cura di Daniele Panarelli, vicepresidente diocesano Settore Adulti

Si sono conclusi lunedì 30 settembre gli incontri vicariali ed intervicariali organizzati dal consiglio diocesano di Azione Cattolica per presentare gli itinerari formativi 2024-2025.
Le quattro giornate, che hanno visto la partecipazione di responsabili, animatori ed educatori provenienti da tutte le vicarie dell’arcidiocesi di Taranto, sono state un’occasione preziosa per fare il punto sulla vita associativa e definire i prossimi obiettivi.

Le vicarie sono state suddivise in quattro macro-aree per favorire una partecipazione più attiva e personalizzata. Gli incontri si sono svolti in Concattedrale per le vicarie di Taranto e Talsano-San Vito; nella parrocchia Regina Mundi di Martina Franca per le vicarie di Crispiano-Statte e Martina Franca; nella parrocchia Maria SS. Immacolata di San Giorgio Jonico, per la vicaria di San Giorgio Jonico, le parrocchie di Carosino, Fragagnano, San Giorgio e San Marzano; e nella parrocchia San Marco di Torricella, per la vicaria di Pulsano, le parrocchie di Leporano, Lizzano, Pulsano e Torricella.

Particolarmente bello è stato il coinvolgimento di tutti i partecipanti come anche la particolare attenzione e cura nella accoglienza da parte delle parrocchie ospitanti.

Durante i 4 incontri la presidente diocesana, Letizia Cristiano, ha presentato gli orientamenti nazionali per il triennio in corso e ha presentato i prossimi appuntamenti diocesani. Successivamente, i presenti si sono divisi per settori e articolazione per condividere progetti, esperienze e buone pratiche.

“Questi incontri sono stati un momento fondamentale per rafforzare il senso di appartenenza alla nostra grande famiglia, – ha dichiarato Letizia Cristiano – abbiamo condiviso un percorso di crescita e maturazione, che ci guiderà nel prossimo anno.

Tra i prossimi appuntamenti, segnaliamo la presentazione dell’icona biblica, domenica 13 ottobre e il primo dei 4 incontri di formAzione, domenica 27 ottobre, con la partecipazione straordinaria del presidente nazionale Giuseppe Notarstefano.

Un tesoro di condivisione: la festa diocesana di inizio anno associativo

a cura di Daniele Panarelli, vicepresidente diocesano Settore Adulti

Sabato 28 settembre, il seminario arcivescovile è stato teatro di una giornata ricca di entusiasmo e partecipazione per la festa di inizio anno dell’Azione Cattolica.
Adulti, giovani, giovanissimi e ragazzi della ACR si sono ritrovati per un pomeriggio all’insegna dell’amicizia e della collaborazione.

Protagonista indiscussa della giornata è stata una coinvolgente caccia al tesoro che ha tenuto tutti con il fiato sospeso. Indizi da decifrare, enigmi da risolvere e sfide da superare hanno impegnato i partecipanti, che si sono mossi per gli spazi esterni del seminario alla ricerca del prezioso tesoro. Filo conduttore dei giochi è stata la storia e i testimoni di AC e, per chi ancora non la conosceva c’è stata la possibilità di vedere la sede diocesana dell’azione cattolica. Ma c’è stato un colpo di scena: per raggiungere l’obiettivo, era indispensabile la collaborazione di tutti i gruppi. Un messaggio chiaro e importante, che ha sottolineato il valore della partecipazione e dell’unitarieta’.

Al termine della caccia, la gioia della scoperta si è unita al piacere di condividere una gustosa merenda.
La festa si è conclusa con momenti di musica e allegria, suggellando un pomeriggio indimenticabile.

Il successo della festa è stato possibile grazie al prezioso lavoro del Consiglio Diocesano, che fin dalla mattinata si è dedicato alla preparazione della stessa con entusiasmo e dedizione.

Auguriamo a tutta l’Azione Cattolica un anno ricco di iniziative, di crescita e di nuove amicizie!

“Cultura ed identità europea: l’integrazione che vogliamo”

a cura di Daniele Panarelli, vice presidente diocesano, settore Adulti


In occasione dell’appuntamento elettorale per le votazioni del Parlamento europeo, si è svolto lo scorso 6 giugno, presso il teatro Tarentum di Taranto, l’incontro/dibattito dal titolo “Cultura ed identità europea: l’integrazione che vogliamo”. Fortemente voluto dall’Azione Cattolica diocesana e dall’Ufficio diocesano per la pastorale sociale, il lavoro, la giustizia, la pace e la custodia del creato, l’incontro ha dato l’opportunità ai presenti di approfondire il tema dell’identità europea.

Davanti ad una platea numerosa ed attenta, il dott. Marco Cilento, Responsabile delle politiche istituzionali della Confederazione Europea dei Sindacati (CES) nonché componente del Board del Movimento Europeo Internazionale, ha raccontato quali opportunità l’Unione Europea offre ai suoi cittadini. Partendo dalla sua personale storia, infatti vive e lavora a Bruxelles ormai da oltre 20 anni, il dott. Cilento ha sapientemente esplicitato i progressi fatti in tutti questi anni come anche raccontato in maniera esaustiva i progetti che sono adesso in cantiere. “Attraverso lo scambio di cultura si crea una identità nuova che si spera possa accomunare i popoli ora e in futuro nel grande obiettivo finale che è la pace” cosi Cilento ha esortato i presenti a prendersi cura di questa istituzione, a partire dall’esercizio del voto. Il dibattito è stato inoltre impreziosito da alcuni interventi fatti dagli organizzatori della serata.

Il primo a cura di Cosimo Spezio, vice presidente del settore giovani di Azione Cattolica nonché responsabile dell’area internazionale di Azione Cattolica il quale ha raccontato la personale esperienza vissuta durante il periodo di Erasmus svolto a Strasburgo e quale contributo questo progetto abbia dato all’integrazione dei popoli europei. A seguire Antonio Santoro, membro del direttivo della scuola di formazione diocesana all’impegno sociale e politico, partendo dalla lettera di raccomandazione in vista delle elezioni a firma della Commissione delle Conferenze Episcopali dell’UE (COMECE), ha parlato delle questioni sovranazionali non risolvibili dai singoli Stati e delle strategie che l’Unione adotta per affrontarli. Infine Daniele Panarelli, vice presidente
del settore adulti di Azione Cattolica, ha rappresentato i grandi passi fatti negli ultimi decenni dalla UE in materia di pace e cooperazione cercando di seguire i valori fondanti dei padri fondatori. L’incontro è stato moderato da Pietro Panzetta, membro del direttivo della scuola di formazione diocesana all’impegno sociale e politico, il quale ha dibattuto con il relatore principale sulle attuali politiche del lavoro. In questo periodo storico in cui la sensazione di sfiducia nelle istituzioni risulta acclarato, soprattutto dalle ultime statistiche di affluenza alle urne, è stato bello vedere all’interno della sala un buon numero di giovani, alcuni dei quali si stavano preparando per la loro prima esperienza di voto. Un segnale di speranza che ci piace mettere in risalto e che ci da la possibilità di poter continuare a credere che le vie da percorrere non sono esaurite. Da sottolineare anche il bellissimo percorso di preparazione svolto dai membri della presidenza diocesana di AC insieme ai membri della scuola di formazione diocesana all’impegno sociale e politico che, in quest’ultimo mese, in piena sinergia, hanno ideato e sviluppato la serata e che, come detto durante la presentazione dalla Presidente diocesana di Azione Cattolica Letizia Cristiano “questo dà proprio il senso di una chiesa che cammina insieme, che è aperta alla società e che vuole sensibilizzare le coscienze”. Siamo convinti che l’UE abbia ancora molto da offrire ai suoi cittadini e che oggi più che mai debba lavorare per distinguersi quale forza per il bene nel mondo. Di fatto, l’Unione Europea non è perfetta ma è il miglior strumento che abbiamo per costruire un futuro migliore per noi stessi e per le generazioni future.

“TESTIMONI DI TUTTE LE COSE DA LUI COMPIUTE”

a cura di Cosimo Spezio, vice presidente diocesano, settore Giovani

Dal pomeriggio di giovedì 25 aprile alla mattinata di domenica 28 aprile si è svolta presso la Fraterna Domus in Sacrofano (RM) la XVIII Assemblea Nazionale dell’Azione Cattolica Italiana.
Pur essendo un’associazione laicale con oltre 150 anni di storia, la numerazione delle Assemblee Nazionali viene considerata a partire dall’approvazione del nuovo statuto post-conciliare del 1969.
Accompagnati dall’Assistente Unitario in qualità di uditore, dalla nostra diocesi hanno partecipato in qualità di delegati la presidente (accompagnata dal coniuge come uditore), il vicepresidente per gli adulti, il vicepresidente per i giovani, la responsabile dell’ACR e una rappresentante dell’equipe
diocesana dei ragazzi dell’ACR.


Dopo l’emozionante incontro con il Santo Padre in Piazza San Pietro del 25 aprile “A braccia aperte”, l’associazione tutta si è radunata per soffermarsi a riflettere attraverso la relazione del presidente uscente sul triennio appena concluso e tracciare le linee programmatiche per il triennio
appena cominciato. Scanditi dalle stimolanti riflessioni durante le celebrazioni da parte dei cardinali Parolin, Farrell, Semeraro e Zuppi, i lavori hanno riguardato la discussione ed approvazione del documento assembleare, la cui bozza è stata redatta a partire dalle indicazioni raccolte dai territori nell’ultimo anno. Si tratta di un testo segnato da alcune scelte di fondo indicate in 5 capitoli: persone e comunità, comunione e responsabilità, formazione e scultura, spiritualità e sinodalità, alcune questioni emergenti. Questo testo sarà recepito dal neoeletto Consiglio Nazionale per tracciare i prossimi orientamenti triennali.
La grande novità di questa assemblea è stata l’attiva partecipazione dei ragazzi dell’ACR (Azione Cattolica dei Ragazzi). Anche loro sono stati coinvolti nei lavori sul documento assembleare e hanno proposto i propri emendamenti, esprimendo il proprio punto di vista originale sull’associazione di cui sono sia presente che futuro. “Ci hanno chiesto cosa volessimo migliorare dell’AC”, commenta la piccola Rachele. “Mentre scrivevamo, io mi sentivo “grande” e ascoltata.
Quando ho scoperto che l’Assemblea aveva approvato l’emendamento presentato dal mio gruppo sono stata molto contenta, perché è bellissimo sapere che quello che hanno scritto dei ragazzi è stato apprezzato da giovani e adulti. Per noi fa molto sapere che i nostri pensieri siano ascoltati
nonostante la nostra età e la poca esperienza”. È stato determinante, allora, questo contributo affinché l’associazione sia davvero a misura di tutte le sue componenti (ragazzi, giovani e adulti).


Nel corso dell’evento non sono mancati momenti di gioia vera, come l’annuncio da parte del card. Marcello Semeraro (Prefetto del Dicastero per le Cause dei Santi) della prossima canonizzazione del beato Pier Giorgio Frassati. Ci sono stati anche momenti di approfondimento, come la serata in
preparazione alla 50° Settimana Sociale dei Cattolici in Italia e la serata organizzata con l’Agenzia Italiana per la Gioventù sulle opportunità riservate ai giovani dall’Unione Europea.
L’Assemblea Nazionale, infine, è stata un’occasione per l’associazione laicale più grande del Paese per (ri)scoprirsi una grande famiglia e, ponendosi sul solco tracciato dal Cammino Sinodale della Chiesa Italiana, mettersi in ascolto delle proprie comunità territoriali. L’Azione Cattolica è ormai pronta a mettersi alle spalle un periodo difficile per provare a “leggere i segni dei tempi” con rinnovato entusiasmo in questo tempo che ci è dato vivere.

A braccia aperte! L’incontro nazionale dell’A.C. con Papa Francesco

Nei giorni precedenti all’evento le notizie che ci arrivavano parlavano di 50.000 presenze.

50.000 tra bambini, giovani ed adulti di Azione Cattolica, tutti in piazza San Pietro per l’incontro con Papa Francesco. Mentre ci incamminavamo ci chiedevamo proprio questo…chissà quanti saremo?!?! Siamo stati tra i primi ad oltrepassare il maestoso colonnato del Bernini per ritrovarci in una piazza fresca, non ancora riscaldata dal sole e dal calore dei soci di AC. Abbiamo visto pian piano la piazza riempirsi intorno a noi e nel giro di un paio d’ore l’annuncio: “Siamo 80.000”, un grido di gioia si è alzato da una folla contraddistinta dai colori associativi, in un luogo che, architettonicamente “abbraccia”, accoglie ed avvolge.

Quella del 25 aprile scorso è stata una giornata ricca di emozioni per i tanti accorsi all’invito del Santo Padre, una data scelta dal Pontefice che è stata anche un modo per festeggiare insieme i tanti cattolici che parteciparono alla lotta partigiana contro il Nazifascismo e per la liberazione dell’Italia.

La giornata è iniziata con un momento di preghiera, presieduto dall’Assistente Ecclesiastico Generale, S.E. Mons. Claudio Giuliodori che ha proposto una riflessione, sottolineando l’importanza dell’incontro con Cristo che aiuta ad andare avanti anche nei tempi drammatici attuali, invitando a essere sempre più testimoni del Risorto in ogni campo della vita.

A seguire tanti i momenti di riflessione e intrattenimento, presentati da Massimiliano Ossini ed Antonella Ventre. Dal sagrato abbiamo ascoltato i “Rulli Frulli” che hanno raccontato la loro vicenda di banda musicale di inclusione, dove ognuno può partecipare suonando strumenti inusuali. Il presidente nazionale di AC, Giuseppe Notarstefano, ha poi commentato il rapporto tra l’associazione e il Papa, soprattutto «l’insegnamento che ci ha dato invitandoci a essere una Chiesa in uscita e sostenendoci nelle nostre innumerevoli sfide che affrontiamo sempre con il sorriso e, appunto, a braccia aperte». Significativo l’intervento di Neri Marcorè che ha cantato un testo e letto delle riflessioni contro la guerra, ricordando la Festa della liberazione.

Qualche minuto dopo sulle note di “Jesus Christ You Are My Life” l’arrivo di Papa Francesco sulla sua papamobile che girando per la piazza ha salutato tutti i presenti.

Dopo un lungo giro, il Papa prende la parola, ci saluta ed accoglie. Un discorso incentrato sulla cultura dell’abbraccio.

Il titolo che avete scelto per il vostro incontro è infatti “A braccia aperte”. L’abbraccio è una delle espressioni più spontanee dell’esperienza umana. La vita dell’uomo si apre con un abbraccio, quello dei genitori, primo gesto di accoglienza, a cui ne seguono tanti altri, che danno senso e valore ai giorni e agli anni, fino all’ultimo, quello del congedo dal cammino terreno. E soprattutto è avvolta dal grande abbraccio di Dio, che ci ama, ci ama per primo e non smette mai di stringerci a sé, specialmente quando ritorniamo dopo esserci perduti, come ci mostra la parabola del Padre misericordioso”.

Proseguendo il Papa ci ha proposto tre tipi di abbraccio, “l’abbraccio che manca, l’abbraccio che salva, l’abbraccio che cambia la vita”.

Quando l’abbraccio manca, “le braccia si irrigidiscono e le mani si serrano minacciose, divenendo non più veicoli di fraternità, ma di rifiuto e contrapposizione, anche violenta, di diffidenza nei confronti degli altri, vicini e lontani, fino a portare al conflitto”. Perciò “all’origine delle guerre ci sono spesso abbracci mancati o rifiutati, a cui seguono pregiudizi, incomprensioni e sospetti, fino a vedere nell’altro un nemico”.

Poi c’è l’abbraccio che salva che “raggiunge il suo culmine nell’Eucaristia e sulla Croce, quando Cristo offre la sua vita per la salvezza del mondo, per il bene di chiunque lo accolga con cuore sincero, perdonando anche ai suoi crocifissori. E tutto questo ci è mostrato perché anche noi impariamo a fare lo stesso. Lasciamoci abbracciare da Lui, come bambini, per poter abbracciare i fratelli e le sorelle con la stessa carità”.

Infine l’abbraccio che cambia la vita. Un abbraccio può cambiare la vita, mostrare strade nuove, strade di speranza. Sono molti i santi nella cui esistenza un abbraccio ha segnato una svolta decisiva, come San Francesco, che lasciò tutto per seguire il Signore dopo aver stretto a sé un lebbroso. E se questo è stato valido per loro, lo è anche per noi. Ad esempio per la vostra vita associativa, che è multiforme e trova il denominatore comune proprio nell’abbraccio della carità, unico contrassegno essenziale dei discepoli di Cristo, regola, forma e fine di ogni mezzo di santificazione e di apostolato. Lasciate che sia essa a plasmare ogni vostro sforzo e servizio, perché possiate vivere fedeli alla vostra vocazione e alla vostra storia”

Infine ci ha esortati ad essere atleti e portabandiera di sinodalità nelle diocesi e parrocchie di appartenenza per una piena attuazione del cammino fino ad oggi compiuto.

Al termine del discorso il Papa ha salutato i presenti sul sagrato e tutti noi con un ultimo giro sulla papamobile.

La mattinata è proseguita con i cantanti Stefano Picchi e Giovanni Caccamo, con le testimonianze di pace di giovani dell’Ucraina e della Terra Santa, con la lettura di testimonianze di soci di Ac che hanno partecipato alla Resistenza e alla nascita della Repubblica e ascoltato le esperienze di cura del Creato da giovani delle Marche e dell’Emilia Romagna, vittime delle alluvioni del 2022 e del 2023.

Non poteva mancare l’inno della giornata “A Braccia Aperte” di Emanuele Fossi che ci ha accompagnato durante la giornata e continuerà a farlo.

Quello del 25 aprile è stato un grande evento, frutto di una grande organizzazione che ha coinvolto tutti i livelli della nostra associazione. Sono stati mesi e giorni impegnativi, per far sì che tutto andasse per il meglio.

Sette i pullman partiti, la sera prima, dalla nostra diocesi, 400 i partecipanti.

Non vivevamo un momento così importante da sette anni, quando festeggiammo i 150 anni dell’Azione Cattolica, in mezzo la pandemia. Avevamo bisogno tutti di ripartire con un grande abbraccio.

Grazie agli AmiCi del gruppo “referenti bus” per il sostegno reciproco, ai responsabili dei gruppi parrocchiali che per primi hanno coinvolto le loro realtà associative.

Grazie ai volontari che sono partiti da Taranto: Adriana, Alessia, Francesca, Guglielmo e Rosa, che si sono resi disponibili affinchè tutto procedesse senza intoppi, affiancandosi a tutti gli altri provenienti da tutta la penisola.

Concludo questo “resoconto” con le parole delle nostre due amiche che si sono messe a servizio di tutti noi.

“Questa era la mia prima esperienza come volontaria al servizio di un evento A.C.; sono stati due giorni belli intensi: dopo averci suddivisi nei vari team e aver spiegato i vari compiti, sveglia alle 3 per iniziare la giornata! È stato bellissimo vedere quante persone arrivassero, gruppi numerosissimi e di qualsiasi età. C’è stata tanta collaborazione tra noi per aiutarci a vicenda nel gestire tutto al meglio, e questo mi ha sostenuta nell’arco della giornata aiutandomi ad essere serena e a godermi ogni momento.
Sicuramente non abbiamo potuto vivere appieno la festa in piazza, ma l’esperienza da volontaria mi ha arricchita in modo differente, cambiare il punto di vista di esperienze che ho sempre vissuto da ‘ospite’ è emozionante, fa riflettere su quanto impegno ci sia dietro ogni cosa”. (Alessia Rodio – San Francesco D’Assisi, Crispiano)

“Essere discepolo significa avere la disposizione permanente di portare agli altri l’amore di Gesù e questo avviene spontaneamente in qualsiasi luogo, nella via, nella piazza, al lavoro, in una strada. Dall’esortazione apostolica Evangelii gaudium di Papa Francesco (127)
E’ la preghiera con cui i noi volontari abbiamo dato inizio ad una grande avventura.
Eravamo circa 150 accomunati da un unico intento: permettere che ciascuno potesse partecipare all’evento pienamente e in modo gioioso.
Accogliere i gruppi ai parcheggi, gestire i flussi alle banchine delle metro, indirizzarli verso la destinazione con info e consigli.
Essere operativa e attiva dalle 04.00 alle 15.00, è stato fisicamente stanchevole ma totalmente appagante. Anche se non sono riuscita a vedere il Papa! Peccato, eh sì, ma era una probabilità che avevo messo in conto. Ma il Papa mi ha comunque toccato il cuore ed emozionata. In famiglia ci si aiuta, e nella grande famiglia di AC era questo il mio compito. Alla prossima!” (Rosa Marinò – Madonna del Rosario, Statte).

E quindi… Un abbraccio a braccia aperte per raggiungere tutti.
Mariangela Di Geronimo

Eletta la nuova Presidenza di AC

Di seguito la comunicazione, a tutti i soci, dell’Assistente Unitario Don Carmine Agresta

Carissimi,

dopo l’assemblea diocesana tenutasi il 18 febbraio u.s. nella quale è stato eletto il nuovo Consiglio Diocesano della Azione Cattolica, sono stati definiti i nuovi incarichi associativi.

S.E. Mons. Arcivescovo ha riconfermato nella carica di Presidente Diocesano la Dott.ssa CRISTIANO LETIZIA della parrocchia S. Famiglia in Taranto, al suo secondo mandato dopo l’esperienza del primo triennio/quadriennio. A Mons. Miniero il grazie per la sollecitudine con cui ha risposto al desiderio di tutta l’Associazione, segno della cura e dell’attenzione del presule per la vita di una realtà che collabora strettamente con la Gerarchia per il servizio nella Chiesa e la sua missione nel mondo. Come consuetudine è stata presentata all’Arcivescovo dal Consiglio Diocesano una terna di nomi da cui è stata scelta la nuova Presidente.

Il Consiglio Diocesano ha poi provveduto, in data 13 marzo 2024, ad eleggere i Vice presidenti di Settore e il Responsabile dell’ACR nelle persone di DANIELE PANARELLI (Vice Presidente Adulti Uomini) della parrocchia Maria SS. Immacolata di San Giorgio Jonico, ANGELA MIOLA (Vice Presidente Adulti Donne) della parrocchia S. Maria della Neve di Crispiano, COSIMO SPEZIO (Vice Presidente Giovani Uomini) della parrocchia S. Maria del Monte Carmelo di Martina Franca, PANARELLI SARA (Vice Presidente Giovani Donne) della parrocchia Maria SS. Immacolata di San Giorgio Jonico, PETROSILLO MARIA ROSARIA (Responsabile ACR) della parrocchia Maria SS. Immacolata di San Giorgio Jonico.

Ricomincia così il cammino della nostra Associazione nel segno della continuità con la storia che ci ha preceduto ma anche nella consapevolezza di nuove sfide che ci attendono. Il quadriennio che lasciamo alle spalle non è stato un periodo facile. Il Covid 19 ha segnato profondamente la nostra esperienza di uomini e di credenti. Ci ha mostrato l’evidenza della fragilità della condizione umana e anche la nostra fede è stata messa in crisi. Ci siamo sentiti disorientati e, dopo un primo periodo in cui ci siamo compattati intorno ai grandi valori umani e cristiani, ci siamo ritrovati ancor più individualisti di prima.

Ma è stato anche un periodo di grande fecondità sul piano pastorale. Abbiamo provato ad immaginare nuove strategie pastorali, soprattutto durante il lockdown, per raggiungere con fatti e parole di speranza i nostri fratelli in difficoltà. Abbiamo soprattutto capito che la sempre nuova e più grande strategia di evangelizzazione è la cura delle relazioni, in cui ci siamo spesi, in particolare, come Presidenza.

Ora, nel triennio che ci sta davanti, sentiamo che siamo chiamati a rimetterci in gioco, facendo appello alla nostra più autentica vocazione battesimale, in piena adesione al cammino sinodale che la Chiesa ci chiede di vivere in questo periodo storico. Intuiamo che un grande coraggio e una certa audacia sono necessari, sul piano pastorale e della testimonianza di fede, per sfondare il muro di indifferenza che si innalza sempre più intorno a noi. Ci conforta e ci sostiene in questo compito il mandato che il Signore ha affidato alla sua Chiesa: “Andate in tutto il mondo e fate discepoli tutti i popoli…” (Mt 28, 19) e la sete di infinito presente nel cuore di ogni uomo che attende di essere colmata. Sentiamo infine, la fiducia e l’incoraggiamento del nostro nuovo Arcivescovo che ci spinge ad essere “Testimoni di tutte le cose da Lui compiute”.

Nel salutarvi, giungano ai nuovi incaricati diocesani e a tutta l’Associazione, i più sinceri auguri di un proficuo e fecondo lavoro pastorale e, vista l’imminenza delle feste pasquali, di una santa Pasqua di risurrezione.

Taranto, 15 marzo 2024

Don Carmine Agresta

A braccia aperte, incontro nazionale con Papa Francesco

Carissimi AmiCi,

il 25 aprile sembrava una data lontana ed invece manca pochissimo all’incontro nazionale, “A braccia aperte”, con Papa Francesco…

Il 25 ci ritroveremo in piazza S. Pietro! Sarà un bellissimo momento di festa, per tutti: ragazzi, giovani, adulti di Ac e non solo per continuare a costruire la Chiesa che sogniamo!
​Chi ha partecipato a questi momenti sa bene quanto facciano bene e quanto rilancino l’entusiasmo, restando impressi nella mente e nel cuore.

NOTE TECNICHE – ARCIDIOCESI DI TARANTO

Come già comunicato ai vostri responsabili parrocchiali, come centro diocesano abbiamo prenotato un pullman che partirà da Taranto.

Il costo è di 65 euro (67 per i non tesserati di AC), comprende viaggio A/R, il pagamento del checkpoint per l’ingresso a Roma (con scarico e carico partecipanti presso Terminal Gianicolo) e il Kit del partecipante (zainetto, cappellino, PASS, laccetto e bandana).

Per la prenotazione potete contattare Mariangela Di Geronimo al 3286715714.

Comunicazione per i referenti dei pullman parrocchiali e gruppi autonomi

I kit dovranno essere pagati entro e non oltre il 10 marzo a mezzo bonifico bancario all’IBAN IT05K0538715801000043056329 intestato a: Azione Cattolica Italiana Presidenza Diocesana – Causale: pagamento (numero) kit, specificando la parrocchia richiedente.

Ogni parrocchia dovrà provvedere autonomamente al pagamento della quota assicurativa per i non soci (2 euro).

Al seguente indirizzo la procedura per l’assicurazione dei non soci, https://assicuraci.it/non-soci/

Per qualsiasi dubbio o chiarimento contattate Mariangela (3286715714)

Entro il 20 aprile tutti i referenti parrocchiali dovranno provvedere ad inviare l’elenco dei partecipanti alla referente diocesana.

VOLONTARI: Affinché la giornata si svolga nel migliore dei modi, dal CENTRO NAZIONALE chiedono la nostra collaborazione. C’è bisogno di volontari! Le mansioni principali previste saranno:
• l’assistenza e l’accoglienza dei partecipanti nelle aree previste per l’arrivo e la partenza;
• l’accoglienza e l’assistenza in piazza San Pietro
• il servizio ai punti informazione;
• l’assistenza durante le attività ed ogni altra necessità del momento.
I volontari possono essere giovani o adulti, ma non sono ammessi minorenni.
Coloro che si renderanno disponibili, dovranno essere a Roma dal 24 aprile 2024, non oltre le 12:00 per un momento di sopralluogo, formazione e preparazione alle mansioni sopra indicate.
Ai volontari verrà offerto dal Centro nazionale il vitto e l’alloggio per la notte tra il 24 e il 25 aprile, ma dovranno provvedere autonomamente alle spese di viaggio.Scadenza iscrizioni 15 marzo 2024.

«Voi laici di Azione Cattolica potete aiutare la Chiesa tutta e la società a ripensare insieme quale tipo di umanità vogliamo essere, quale terra vogliamo abitare, quale mondo vogliamo costruire. Anche voi siete chiamati a portare un contributo originale alla realizzazione di una nuova “ecologia integrale”: con le vostre competenze, la vostra passione, la vostra responsabilità». Le parole di papa Francesco riscaldano i cuori, generano passioni, stimolano impegni.

Ci vediamo tutti a Roma… 😉

ELETTO IL NUOVO CONSIGLIO DIOCESANO DI AZIONE CATTOLICA

E’ stato eletto, domenica 18 febbraio, il nuovo consiglio diocesano dell’Azione Cattolica per il triennio 2024-2027.

Il neo consiglio eletto risulta così composto, per il Settore Adulti:

Panarelli Daniele con voti 80;

Cristiano Letizia con voti 73;

Iavernaro Vita con voti 47;

Miola Angela con voti 46;

Labalestra Guglielmo con voti 42.

Per il Settore Giovani:

Spezio Cosimo con voti 87;

Panarelli Sara Maria con voti 57;

La Gioia Elio Simone con voti 43;

D’Ambrosio Rosanna con voti 39;

Angelillo Daniela con voti 38.

Per l’articolazione (ACR):

Zani Tecla con voti 71;

Petrosillo Maria Rosaria con voti 43;

Vitale Michele con voti 38;

Del Vento Claudia con voti 27;

Parisi Adriana con voti 13;

L’elezione è stata la parte finale dell’intensa giornata che è iniziata con la celebrazione della Santa Messa presieduta dall’arcivescovo S.E.R. Mons. Ciro Miniero.

L’arcivescovo durante l’omelia ci ha spronati ad essere dei buoni e credibili testimoni del Vangelo in tutti gli ambienti della nostra vita e ci ha ricordato che l’Azione Cattolica ha un particolare segreto affinchè questo si possa realizzare: “fare associazione, fare comunità voi non vi scegliete all’interno di una parrocchia, in un’associazione, non vi scegliete ognuno risponde poi vi ritrovate, vi ritrovate per poter essere testimoni. Ma testimoni come? Attraverso il vostro vivere insieme, attraverso una ricerca del bene che fate insieme, attraverso lo sforzo di guardare sempre in avanti nella prospettiva che il Signore ci chiede, di costruire il bene perché le generazioni possano sperimentare il bene che è Gesù Cristo e questo amore diventa la forza del vostro vivere come persone che aderiscono ad un progetto. Un progetto di chiesa, un progetto di amore, un progetto di comunità che rende nuovo, attraverso l’impegno e la testimonianza ,il mondo in cui si vive. Il Signore dia a tutti la forza per poter camminare sempre in questa dimensione e non fermarci mai in tutti i momenti della vita nella ricerca del bene per tutti e nella ricerca del costruire il bene attraverso l’impegno di ciascuno”.

Al termine della celebrazione è avvenuta la consegna, ufficiale, delle nomine ai presidenti parrocchiali da parte dell’arcivescovo.

La mattinata è proseguita con gli interventi e saluti dei delegati del consiglio nazionale, Diego Grando e regionale, Mimmo De Palo; con le relazioni finali della presidente diocesana, Letizia Cristiano, dei vicepresidenti del Settore Adulti, Antonella Caputo e Pasquale Massafra, del vicepresidente del Settore Giovani, Guglielmo Labalestra, del segretario MSAC, Simone La Gioia, della Responsabile e vice dell’ACR, Tecla Zani e Mariangela Di Geronimo che hanno, successivamente, presentato all’assemblea la nuova EDR, l’Equipe Diocesana dei Ragazzi.

I ragazzi hanno dato lettura del documento, risultato delle riflessioni avvenute nei consigli parrocchiali dei “piccoli”.

Il lavoro è partito dalla parole di Papa Francesco all’AC: “Voi laici di AC siete chiamati a rinnovare la scelta missionaria”, i piccoli soci si sono interrogati su come poter essere dei ragazzi missionari e a quale missione sono stati chiamati. Confrontandosi hanno trovato dei punti in comune: “i ragazzi missionari scelgono di testimoniare Gesù in tutti gli ambienti di vita”e i luoghie più urgenti della missione sono risultati le proprie case, la scuola e la palestra, il luogo dove fanno sport.

Terminate le presentazioni e le relazioni si è proseguito con la presentazione dei candidati e l’apertuare dei seggi elettorali.

I lavori assembleari sono proseguiti, nel pomeriggio, sotto la presidenza di Remo Pezzuto, referente provinciale di Libera Taranto e la segretaria dell’assemblea, Gabrella Iavernaro, con la discussione degli emendamenti, proposti dalle parrocchie, al documento assembleare. Il documento finale, approvato, diventa la linea guida programmatica per il triennio appena iniziato.

Alla chiusura dei seggi, la commissione elettorale con i membri dei seggi, iniziato con lo spoglio e il conteggio dei voti. Nel tardo promeriggio i risultati con la proclamazione degli eletti.

Grazie a chi ha lavorato in questi anni per rendere sempre più bella l’AC e auguri di buon cammino al nuovo consiglio diocesano.

Mariangela Di Geronimo