Genitori Per! Una proposta dell’Azione Cattolica Italiana per i genitori

Voi siete l’arco dal quale, come frecce vive, i vostri figli sono lanciati in avanti. L’Arciere mira al bersaglio sul sentiero dell’infinito e vi tiene tesi con tutto il suo vigore affinché le sue frecce possano andare veloci e lontane. Lasciatevi tendere con gioia nelle mani dell’Arciere, poiché egli ama in egual misura e le frecce che volano e l’arco che rimane saldo.

(Khalil Gibran, Il Profeta)

DA DOVE PARTIAMO

L’Azione Cattolica ha da sempre tenuto nelle proprie fondamenta l’attenzione alla famiglia.[1]«L’Ac collabora al pieno sviluppo della famiglia, in cui si incontrano la naturale esperienza umana e la grazia del sacramento del matrimonio, e favorisce la promozione del suo ruolo attivo e … Continua a leggere E sin da quando è nata l’articolazione dell’ACR è stata prerogativa dell’associazione condividere con le famiglie l’impegno della formazione umana e cristiana dei bambini e dei ragazzi.[2]«Condivide con le famiglie e con la comunità ecclesiale l’impegno alla formazione umana e cristiana dei bambini e dei ragazzi, attraverso educatori, giovani e adulti di Azione cattolica, … Continua a leggere

Nonostante i mutamenti sociali che l’hanno investita e le fragilità che ne segnano il cammino, l’AC continua a credere che la famiglia sia il luogo formativo a cui riconoscere il primato assoluto: “è qui che avviene la prima e più importante educazione, che passa attraverso la parola semplice dei genitori, il loro stile di vita, la loro testimonianza di amore. Consapevole di questa priorità, l’Azione Cattolica cerca legami continui con la famiglia, di cui favorisce il coinvolgimento e con cui instaura un dialogo, per costruire attorno ai più giovani quasi un’alleanza che sostenga la loro crescita.”[3]Progetto formativo AC

Nel corso dell’ultimo decennio, nel territorio si sono moltiplicate le esperienze di coinvolgimento dei genitori, sia per una maggiore consapevolezza dell’importanza di questa relazione, sia per una serie di stru- menti creati dal centro nazionale (Genitori per, Formato famiglia, Un cammino con la famiglia, In Famiglia) e di iniziative (su tutte, il seminario di studio condiviso da ACR e Area Famiglia e Vita “Sotto lo stesso tetto. Il coraggio delle relazioni educative”, 19-20 novembre 2011).

L’esperienza maturata in questo ambito è patrimonio acquisito di tutta l’Associazione: in questo triennio l’Area Famiglia e Vita sta cercando di condividerne i frutti e le promesse, anche attraverso la raccolta delle iniziative presenti nel territorio, con l’obiettivo di sistematizzare e semplificare i percorsi formativi per i genitori.

Nel corso del seminario di Area del novembre 2018, e nelle diverse occasioni di confronto con i Settori e l’ACR, ci siamo interrogati a partire dalla realtà dei genitori di oggi, prendendo consapevolezza di quanto emerso nella presentazione dei risultati del questionario proposto alle presidenze diocesane: alla buona co- noscenza dell’esistenza degli strumenti AC “Genitori per” e “In famiglia” non consegue un utilizzo così diffuso all’interno dell’Associazione. Sono emerse così alcune istanze:

  • L’importanza di riuscire ad individuare una continuità nella proposta formativa, tenendo insieme la molteplicità delle esperienze di vita: un genitore è anche adulto (e probabilmente sposo);
  • La presenza di adulti genitori all’interno del gruppo di lavoro che prepara le proposte per i genitori: ci si è accorti di alcune attenzioni verso i ragazzi e i loro genitori solo quando si è vissuta a sua volta la genitorialità;
  • La necessità di fare rete con le altre “agenzie” educative del territorio: scuola, educatori del tempo libero, realtà sensibili. Si evita così eccessive frammentazioni, anche a livello ecclesiale. Un progetto di pastorale d’insieme, integrata;
  • Leggere e intercettare le autentiche esigenze dei genitori di oggi, cogliendo le domande di senso che li abitano e aprendoci ad un reale ascolto di genitori che hanno ritmi di vita frenetici, ma al contempo con desideri di bene per la crescita dei figli.

A partire da queste istanze, il coinvolgimento dei genitori nel cammino di fede dei ragazzi è un’opportunità che nelle comunità parrocchiali va sempre più consolidandosi con l’obiettivo, da un lato, di offrire ai ragazzi un’esperienza più armoniosa e graduale, e dall’altro, di far sentire sempre più tutta la famiglia protagonista nella vita della Chiesa.[4]“La famiglia si costituisce così come soggetto dell’azione pastorale attraverso l’annuncio esplicito del Vangelo e l’eredità di molteplici forme di testimonianza: la solidarietà verso i … Continua a leggere
Da qui l’idea che GENITORI PER, integrando le diverse iniziative associative, diventi l’unica proposta che l’AC fa per i genitori. Non un autonomo percorso formativo, ma piuttosto un processo che mette in gioco la fami- glia associativa, in particolare Adulti, ACR, Giovanissimi, per sostenere i genitori nella loro missione educativa, perché formando i loro figli edifichino la Chiesa e sperimentino la bellezza della vocazione alla maternità e alla paternità[5]Amoris Laetitia, 85.

OBIETTIVO DI “GENITORI PER!”

L’obiettivo della proposta per i genitori è di mettere al centro la persona del genitore come uomo/donna di questo tempo, che spesso è distante dall’esperienza ecclesiale, ma che porta nel cuore le domande di vita e di fede a cui ancora non ha trovato una risposta. Non si tratta quindi di momenti informativi sul cammino dei ragazzi, né di proposte di nuovi gruppi, ma piuttosto di momenti, luoghi, opportunità di riflessione personale e comunitaria sulla propria esperienza di vita come persona, coniuge e genitore[6]Cfr Progetto formativo AC, cap.5 Gli itinerari formativi- § 5 La riscoperta della fede, per riscoprire altresì la dimensione missionaria dell’essere “genitori per” tutti, non solo per i propri figli.

Questa meta non deve in alcun modo strumentalizzare i bambini e i ragazzi per avere gli adulti che a volte sfuggono dalla vita comunitaria. Per questo il cammino con i genitori deve porre attenzioni a tutte le parti che entrano in gioco in questa relazione educativa – figli, genitori, educatori -, avendo cura di:

far vivere ai figli l’esperienza del cammino di fede assieme ai propri genitori quali primi testimoni della fede;

far conoscere l’AC ai genitori come associazione che accompagna il loro essere genitori, attraverso l’impegno degli educatori e l’offerta di luoghi e momenti di formazione specifici, che potranno avere come approdo l’esperienza del gruppo adulti;

dare l’opportunità agli educatori di relazionarsi con le famiglie per mettersi in ascolto del loro vissuto e della loro esperienza di fede. Questa esperienza vuole avere un forte taglio missionario, “portando da laici il fermento del Vangelo”[7]Giovanni Paolo II, Angelus a Loreto, 5 settembre 2004 a tutte le persone che andiamo ad incontrare: in particolare, si deve aver cura di accompagnare i ragazzi che vivono le iniziative senza la presenza dei genitori o che vivono situazione di divisione in famiglia.

IL PROCESSO

Parliamo di GENITORI PER innanzitutto come Processo, nell’accezione di Evangelii Gaudium, prima che di “progetto” o “percorso”:

  • perché non sostituisce, ma si integra, con il Progetto di AC e con i suoi percorsi formativi;
  • perché, proprio come vuole EG, intende mettere in moto una dinamica di accompagnamento, verso i genitori, che richiede tempo, gradualità, pazienza, costanza, sinodalità, gesti, e pervenga ad un cambiamento concreto.

Chi fa cosa

– I responsabili associativi

Il consiglio parrocchiale di AC ha il compito di prendersi cura di tutta la vita associativa, assicurando che il carisma dell’AC venga proposto e comunicato in modo vero alle persone e alla comunità.

In ordine alla proposta formativa dedicata ai genitori il loro compito si può così sintetizzare:

  • la ricerca continua di tessere relazioni con i genitori, cercando di stringere rapporti di comunione e di fraternità;
  • l’individuazione di chi all’interno dell’associazione può dedicarsi ad accompagnare i genitori, suscitando vocazioni educative e consentendo un’azione educativa pensata e condivisa: la responsabilità di animare il gruppo genitori sia affidata possibilmente ad una coppia di sposi o nel caso non sia possibile a più singoli adulti che vivono l’esperienza della genitorialità;
  • aver cura che il percorso per genitori sia aperto a tutti i genitori della comunità, non solo quelli che partecipano alle attività dell’ACR, ma invitando anche chi ha figli più piccoli o più grandi.

– I responsabili educativi

Il punto di partenza per intraprendere un percorso genitori è coinvolgere quelli già in qualche misura interessati dall’esperienza che i propri figli stanno facendo in ACR, come anche nei GVV: per far sì che tutta l’associazione si senta parte di un unico cammino è bene che periodicamente ci sia un incontro tra gli anima- tori del percorso genitori e il gruppo educatori ACR.

Animatori percorso genitori

Gli animatori del percorso genitori sono dei soci di AC che si dedicano stabilmente a questo servizio. Il per- corso genitori non richiede una struttura pesante (verosimilmente 3-5 incontri annuali), ma soprattutto richiede una tessitura di relazioni che esce dalle dinamiche strutturate degli incontri e si spende nella gratuità, apprendendo sempre più l’arte dell’accompagnamento, in una dimensione comunitaria.[8]“In una civiltà paradossalmente ferita dall’anonimato e, al tempo stesso, ossessionata per i dettagli della vita degli altri, spudoratamente malata di curiosità morbosa, la Chiesa ha bisogno di … Continua a leggere Alcuni punti fermi:

  • Mettersi in ascolto della famiglia: non accostiamola pensando che non abbiamo nulla da guadagnarci. Gli sposi cristiani hanno ricevuto il Sacramento del Matrimonio che investe tutta la loro esistenza, nel quale sono chiamati, giorno dopo giorno, ad accogliere e valorizzare la grazia che ne scaturisce. Tra le famiglie, ce ne saranno sicuramente molte che vivono l’amore sponsale in maniera bella e gioiosa: impariamo a metterci in ascolto del loro vissuto, della loro esperienza per coglierne il senso profondo, la forza e la solidità della loro unione coniugale.
  • Questa grammatica dell’ascolto non può non incrociare la vita e l’esperienza di chi sta facendo un percorso diverso: dai separati e divorziati, ai genitori conviventi, a quanti sono uniti solo civilmente. Attraverso l’esercizio della condivisione, impariamo insieme a leggere i segni della Grazia di Dio che opera in tutte le persone e in tutte le situazioni[9]Cfr. Amoris Laetitia, 297
  • Discrezione e rispetto dei tempi: quando ci si relaziona con una famiglia si entra dentro un terreno sacro. Essere persone di speranza e dunque capaci di pazienza.
  • Guardare ogni famiglia come una potenzialità d’amore. Nelle situazioni di divisione avere maggiore attenzione nello sviluppare atteggiamenti di accoglienza e di ascolto. In questo frangente è necessario collaborare con la famiglia di origine, maturando con l’assistente parrocchiale la modalità più corretta ed opportuna per la singola situazione. È inoltre importante ricordarsi che marito e moglie scelgono di separarsi/divorziare, ma con questo non smettono di essere genitori.
  • Collegamento con la comunità cristiana: viviamo in un tempo in cui i confini delle nostre comunità parrocchiali sono molto più labili e in un territorio segnato da una mobilità assai elevata con un con- seguente venir meno di un senso di appartenenza alla comunità cristiana. L’esperienza del percorso genitori può essere quel ponte che fa sì che i genitori riescano ad inserirsi nella vita della comunità parrocchiale.

Educatori ACR/GVV

È necessario che gli educatori ACR e GVV siano formati per costruire una solida alleanza educativa con i genitori dei ragazzi che partecipano al gruppo, maturando atteggiamenti e buone prassi. Ne elenchiamo a titolo esemplificativo alcune qui di seguito:

  • Entrare in casa”, avere a cuore ogni singolo ragazzo, creando una relazione di fiducia: il fatto stesso che i genitori ce li affidino è un atto di fiducia più o meno esplicito. Per esempio, la scelta di riaccompagnare di volta in volta un ragazzo a casa per avere l’occasione di conoscere i genitori può portare la famiglia a cogliere, magari con stupore, che abbiamo a cuore ciascun ragazzo nella sua unicità anche in mezzo ad un gruppo.
  • All’uscita raccontare ai genitori come è andata l’attività, i miglioramenti: dedicare tempo alla “riconsegna” dei ragazzi per spiegare le scoperte fatte, i passi nuovi del cammino, gli interventi del proprio figlio; ciò può essere utile per allacciare una relazione, approfondire passaggi e poter realmente sostenere la continuazione in famiglia del cammino di fede.
  • Atteggiamento di accoglienza: portare a catechismo o fuori dalla scuola l’invito a partecipare all’ACR è una prassi ormai consolidata. Provare a passare casa per casa in modo da poter presentare direttamente ai genitori la proposta del cammino è segno di interesse per ogni ragazzo, di andare in cerca non solo di quelli che arrivano in parrocchia, ma anche di chi è fuori dal giro.
  • Rendere i genitori partecipi nelle attività per fare qualcosa con/per i figli. Il tempo che i genitori riescono a dedicare ai ragazzi è il frutto spesso di ritagli nella giornata. In alcune iniziative (pranzi, uscite, feste del Ciao, ecc.) cerchiamo di dar loro la possibilità di poter vivere un tempo di famiglia disteso, gratuito, sereno. Organizzare giochi in famiglia, far preparare loro qualcosa inoltre crea le condizioni per relazionarsi con altre famiglie e potersi sostenere con una testimonianza reciproca.

La dinamica formativa: Il Processo e le schede

Le schede “Genitori per”, sia quelle già realizzate negli anni sia le nuove, diventano lo strumento metodologico del progetto. Le schede saranno pensate secondo la dinamica formativa che l’Azione Cattolica sceglie per i suoi percorsi formativi. Innestate nella struttura contenutistica del testo adulti, si concentre- ranno sulla consapevolezza e sull’esercizio della genitorialità dentro la vita, anche quella associativa, dei pro- pri figli, per crescere nella capacità di essere madri e padri.

La vita è appunto il luogo da cui si parte, e in cui ciascuno viene raggiunto dalla Parola di Dio, perché questa possa agire e trasformarla. L’incontro con il Signore, con la sua Parola, fa ritornare alla vita di ogni giorno in maniera diversa.

Ciascuna scheda si articolerà in tre passi:

  1. In ascolto della Vita → A partire dalla vita, dare attenzione alla realtà concreta delle persone nella sua complessità e nella sua bellezza, immergendosi nella loro storia, nelle domande di senso che li abitano, negli snodi e negli incroci che attraversano, accogliendo inquietudini e fragilità.
  2. Dalla vita alla Parola → L’incontro diretto con la Parola, attraverso attività di confronto semplici per far incontrare i membri del gruppo con la Scrittura, luce per orientare il cammino e per illuminare le domande sulla vita. Il confronto con la Parola è l’esperienza che contribuisce a plasmare l’esistenza del credente e che ci fa crescere nella familiarità con il Signore.
  3. Dalla Parola alla vita nuova → I genitori sono invitati a rivedere la propria vita alla luce della Parola, traendo degli impegni (atteggiamenti/scelte) piccoli ma concreti per tradurre in vita quanto la Parola ha suscitato.

Le schede finora pubblicate nei vari strumenti saranno riviste e messe a disposizione in modo organico nel sito nazionale nella sezione dell’Area Famiglia e Vita.

I contenuti

A cambiare è la lettura della vita:

  • lettura della vita dei figli che interpella l’essere genitori;
  • lettura della vita dell’essere genitore e al tempo stesso adulto e famiglia.

A fronte di queste considerazioni sono state individuate alcune “questioni vitali/passaggi della vita” che at- traversano tutta l’esperienza genitoriale e che si vorrebbero proporre attraverso il percorso genitori: la noti- zia/l’attesa di un figlio, l’uscita dal nido, l’educazione affettiva e sessuale, il lutto/la malattia/il dolore, la cura tra generazioni, la costruzione dell’identità del figlio, il conflitto in famiglia, la dimensione spirituale…

SCHEDE PERCORSO GENITORI PER!

Scheda 0 Inizio: https://www.actaranto.it/wp-content/uploads/2021/11/Scheda-0_inizio.pdf

Scheda 1 Zoom: https://www.actaranto.it/wp-content/uploads/2021/11/Scheda-1_zoom.pdf

References
1 «L’Ac collabora al pieno sviluppo della famiglia, in cui si incontrano la naturale esperienza umana e la grazia del sacramento del matrimonio, e favorisce la promozione del suo ruolo attivo e responsabile nella pastorale, anche offrendole la possibilità di partecipare alla propria attività apostolica.», Statuto art. 9
2 «Condivide con le famiglie e con la comunità ecclesiale l’impegno alla formazione umana e cristiana dei bambini e dei ragazzi, attraverso educatori, giovani e adulti di Azione cattolica, specificamente preparati.», Statuto art. 16
3 Progetto formativo AC
4 “La famiglia si costituisce così come soggetto dell’azione pastorale attraverso l’annuncio esplicito del Vangelo e l’eredità di molteplici forme di testimonianza: la solidarietà verso i poveri, l’apertura alla diversità delle persone, la custodia del creato, la solidarietà morale e materiale verso le altre famiglie soprattutto verso le più bisognose, l’impegno per la promozione del bene comune anche mediante la trasformazione delle strutture sociali ingiuste, a partire dal territorio nel quale essa vive, praticando le opere di misericordia corporale e spirituale. Ciò va collocato nel quadro della convinzione più preziosa dei cristiani: l’amore del Padre che ci sostiene e ci fa crescere, manifestato nel dono totale di Gesù, vivo tra noi, che ci rende capaci di affrontare uniti tutte le tempeste e tutte le fasi della vita.”, Papa Francesco, Amoris leatitia, n. 290
5 Amoris Laetitia, 85
6 Cfr Progetto formativo AC, cap.5 Gli itinerari formativi- § 5 La riscoperta della fede
7 Giovanni Paolo II, Angelus a Loreto, 5 settembre 2004
8 “In una civiltà paradossalmente ferita dall’anonimato e, al tempo stesso, ossessionata per i dettagli della vita degli altri, spudoratamente malata di curiosità morbosa, la Chiesa ha bisogno di uno sguardo di vicinanza per contemplare, commuoversi e fermarsi davanti all’altro tutte le volte che sia necessario. In questo mondo i ministri ordinati e gli altri operatori pastorali possono rendere presente la fragranza della presenza vicina di Gesù ed il suo sguardo personale. La Chiesa dovrà iniziare i suoi membri – sacerdoti, religiosi e laici – a questa “arte dell’accompagnamento”, perché tutti imparino sempre a togliersi i sandali davanti alla terra sacra dell’altro (cfr Es 3,5). Dobbiamo dare al nostro cammino il ritmo salutare della prossimità, con uno sguardo rispettoso e pieno di compassione ma che nel medesimo tempo sani, liberi e incoraggi a maturare nella vita cristiana. Più che mai abbiamo bisogno di uomini e donne che, a partire dalla loro esperienza di accompagnamento, conoscano il modo di procedere, dove spiccano la prudenza, la capacità di comprensione, l’arte di aspettare, la docilità allo Spirito, per proteggere tutti insieme le pecore che si affidano a noi dai lupi che tentano di disgregare il gregge.” Papa Francesco, Evangelii Gaudium, 169.171
9 Cfr. Amoris Laetitia, 297