A cura di Antonella Caputo – Vicepresidente Adulti
Il termine Pace, come il termine Amore, indica la non violenza interiore. Papa Francesco, citando Paolo VI, descrive il cammino verso la pace come l’unica e vera linea dell’umano progresso.
L’esempio ce lo consegna Gesù di Nazareth nel discorso della montagna sulla vera felicità, nell’amore per gli ultimi e l’indipendenza dai potenti, nel coraggio con cui morì per amore fedele alla verità e all’umanità, difendendosi unicamente con gesti e parole di verità. Gesù ha lottato contro il male con la pura forza dell’amore.
Questo è anche un messaggio rivolto ai leader politici e religiosi, è una sfida a costruire la società e la comunità con lo stile degli operatori di pace. Vivere in pace dovrebbe essere una condizione unica e imprescindibile per considerarci popolo evoluto, e nella pace piena si devono considerare anche le libertà dell’individuo: libertà di parola, di opinione e di scelta. E gli ostacoli alla pace sono molti: pregiudizio, egoismo, indifferenza sembrano meno visibili e quindi meno dannosi degli ostacoli palesi quali guerra, sfruttamento, diseguaglianza economica. La pace, invece, ha bisogno di servizio e amore per contrastare questo disagio. Se l’idea di pace viene associata solo all’assenza di guerra ecco che risulta un concetto debole, confuso e generico e quindi sottoposto a strumentalizzazioni, ma bisogna associarla al suo reale significato: una società in cui tutti gli esseri umani possono godere dei propri diritti come frutto maturo di giustizia.
” La pace che pronunciate con la bocca diventi opera delle vostre braccia”
San Francesco